di Attilio
Porsia e Giorgio Busetto
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UN CALAMAIO DAL REGNO DELLE DUE SICILIE
Questo calamaio porta i punzoni del Regno delle Due Sicilie, nel
periodo della 'restaurazione' (forse 1830-1845).
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Il
calamaio poggia su un vassoietto ovale delle
dimensioni di cm 18 x 12,5 provvisto di una fascia
alta 2 cm con decorazione geometrica a cesello
sostenuto da quattro piedini di fusione a zampa
ferina alti 2 cm. |
Sul piano
del vassoio sono imbullonati in allineamento
sull'asse maggiore tre contenitori a urna, di cui i
due laterali recano innestati rispettivamente il
calamaio vero e proprio e lo spargi polvere.
Tali due contenitori sono alti complessivamente 8 cm
e sono chiusi da un coperchio semisferico del
diametro di 4 cm, sormontato da un delfino alto 3,5
cm. |
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Il
contenitore centrale è sormontato dal campanello
comprendente una campana semisferica del diametro di
5 cm provvista al suo interno di battacchio e
sormontata da un manico formato da due delfini con i
corpi intrecciati, alti 4,5 cm.
L'interno del contenitore centrale è vuoto, e forse
serviva per contenere la ceralacca. |
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Ai due
estremi dell'asse minore del vassoio sono imbullati
gli elementi portapenne costituiti ciascuno da due
pesci con le code intrecciate i cui corpi si ergono
in verticale, divarcandosi a 'V', per una altezza di
7 cm e che hanno le bocche spalancate.
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Descrizione
- Peso: grammi 1155
- Epoca: Restaurazione
- Marchio di garanzia:
marchio di garanzia del titolo usato in Sicilia dai controllori
delle officine di garanzia dal 1829 al 1860 di forma quadrata ad
angoli arrotondati, con simbolo della bontà di titolo di
millesimi 833 e 1/3 (Ugo Donati i marchi dell’argenteria
italiana, scheda 18 pag. 16)
- Bollo del saggiatore:
reca il bollo del saggiatore Matteo Serretta, (dal 1837)
consistente ìn una testa di leone. (Silvano Barraja- I marchi
degli argentieri e orafi di Palermo- pag.56- ed. 1996
- Bollo di importazione:
reca inoltre un bollo raffigrante un cigno in ovale che viene
applicato in Francia a partiredal 1° luglio 1893 sulle opere
d’importazione (Tardy, 13° edizione, Poinçons d’argent, pagina
208)
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