di Giorgio Busetto da un'idea di Maurizio
Perota
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UN OGGETTO POCO CONOSCIUTO: L'ARGYLE
John
Campbell, 5° Duca di Argyll, e sua moglie Elizabeth Gunning dei
Baroni Hamilton di Hameldon, non ne potevano più di quelle salse
che, durante i gelidi inverni scozzesi nel loro castello di
Inveraray, arrivavano in tavola ormai fredde.
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Il
Duca (1723-1806), succeduto nel 1770 al padre il 4° Duca di Argyll,
promosse pertanto l'adozione di una nuova apparecchiatura in grado
di mantenere la giusta temperatura della salsa una volta portata in
tavola. Con un po' di immaginazione questa è stata l'origine di
quello che poi è stato chiamato 'argyle' in onore della Famiglia
nobiliare che per prima ne ha fatto un uso sistematico. All'inizio
furono usate delle salsiere a doppio beccuccio adattate in modo da
avere su entrambi i lati un ferro incandescente che teneva calda la
salsa. |
In seguito il sistema venne migliorato adottando un'intercapedine
contente dell'acqua calda o un cilindro interno ove introdurre un
ferro incandescente. |
L'argyle
poteva avere varie forme e dimensioni, ma la maggior parte aveva la
forma di un capiente bulbo per la salsa appoggiato su di un corto
piede. |
Solitamente
il beccuccio era innestato nella parte bassa del corpo dell'argyle
in modo che la parte liquida della salsa defluisse prima della parte
più densa. |
Gli
argyle sono stati prodotti sino in età Vittoriana, sia in argento
sia in silver plate. Essi comunque sono molto rari in quanto molti
degli antichi argyle sono stati trasformati in teiere o caffettiere
nel tardo ottocento.
A sinistra una caffettiera in 'sheffield plate' ricavata,
probabilmente, dalla modifica di un'argyle Giorgiano
Un Argyle di William Grundy
l'argyle ha
un'intercapedine per l'acqua calda che viene introdotta
attraverso un foro apposito
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punzoni di Londra 1773
argentiere William Grundy |
punzone di William Grundy |
Giorgio Busetto - © 2005 -
www.silvercollection.it
Argyle di William Grundy: foto di Maurizio Perota
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