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of Antique Silver ASSOCIATION OF SMALL COLLECTORS OF ANTIQUE SILVER
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  English version article # 39

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di Giorgio Busetto
 
(clicca sulle foto per ingrandirle)

TESORI SEPOLTI

Seppellire l'argento per sottrarlo a spoliazioni da parte di nemici e invasori è una pratica da sempre in uso presso tutte le popolazioni, anche in tempi relativamente recenti.

Tra il 1996 e il 1998 è stato ritrovato il cosiddetto Tesoro di Moritzburg consistente in centinaia di pezzi di argenteria e oreficeria europea appartenenti agli eredi della casa reale di Sassonia e sepolti nel 1945 nella foresta vicino al Castello di Moritzburg per sottrarli all'esercito russo che stava per occupare Dresda. Moritzburg's treasure
 
il tesoro di Moritzburg
Moritzburg's treasure Anche se tra i pezzi ritrovati c'erano la Testa di Moro fatta da Christoph Jamnitzer nel 1615 e il cesto di fiori in oro donato al re nel 1701 dal gioielliere di corte Dinglinger, in realtà sono state recuperate dagli eredi della Casata Wettin solo tre delle 43 casse sotterrate nel 1945 in quanto le altre sono state individuate e sottratte dai Russi nel 1947.
il tesoro di Moritzburg
 

Ancor meno fortunati sono stati i proprietari di altri tesori sepolti all’epoca dell’Impero Romano che non hanno mai potuto recuperare i loro beni preziosi e, del tutto involontariamente, hanno permesso di far arrivare intatti fino ai nostri giorni tante preziose testimonianze di arte orafa realizzata più di 1500 anni fa:
il tesoro di Seuso e il tesoro di Kaiseraugust.



Il tesoro di Seuso

Non ci sono certezze sulla provenienza di questo tesoro, anche se sembra che il ritrovamento sia avvenuto in Libano verso il 1970. Un'altra, e più verosimile ipotesi, è che il tesoro provenga dalla Pannonia (attuale Ungheria), poichè l'unica indicazione geografica che vi appare è il lago 'Pelso', che è il nome latino del Lago Balaton in Ungheria.
I pezzi, tutti prodotti tra il IV e il V secolo dopo Cristo, erano stipati in un calderone di bronzo databile tra il VI-VII secolo dopo Cristo che ha preservato dall'ossidazione il suo contenuto ed ha restituito l'argento in perfetto stato di conservazione. L'ipotesi più plausibile è che il tesoro sia stato sotterrato al tempo delle conquiste arabe del VII secolo d.c.

 
dish with central dedication to Seuso
 
il piatto con medaglione centrale con dedica a Seuso
dedication to Seuso on the center of the dish Il tesoro prende il nome di Seuso dall'iscrizione in latino sul medaglione centrale di un grande piatto e che permette di identificare il personaggio ('che questi piccoli contenitori, o Seuso, ti appartengano per molti secoli e servano degnamente i tuoi discendenti' 'HEC SEUSO TIBI DURENT PER SAECULA MULTA POSTERIS UT PROSENT VASCULA DIGNA TUIS' ). Il medaglione centrale ha un'incisione decorata a niello con la rappresentazione di scene della caccia e del banchetto di Seuso. Altre scene di caccia sono sul bordo del piatto (del diametro di 70,5 cm.).
il medaglione centrale con la dedica a Seuso
 

Il tesoro è costituito complessivamente da 14 oggetti d’argento e, oltre al piatto di Seuso, comprende;
- altri quattro piatti di diversa misura,
- cinque brocche di varia misura con ansa verticale, lavorate a sbalzo o a niello,
- un’anfora sbalzata con la raffigurazione di un corteo dionisiaco,
- due situle sbalzate con scene tratte dal mito di Ippolito e Fedra,
- un recipiente cilindrico con coperchio conico sbalzato con scene della toletta di una signora.

silver jug

silver jug

silver amphora

brocca incisa con decorazioni geometriche e floreali,alt. cm. 56 (una coppia)
 
brocca con 120 pannelli esagonali incisi e niellati con figure umane, zoomorfe e motivi geometrici (alt. cm. 50,4)
anfora in argento dorato sbalzata con corteo dionisiaco e anse a forma di pantera (alt. cm. 39)

embossed situla

cylindrical container with cover

situla (nota 1) decorata a sbalzo con scene tratte dal mito di Ippolito e Fedra, alt. cm. 29,5 (una coppia)
contenitore cilindrico con coperchio conico sbalzato con la rappresentazione della toletta di una signora (alt. cm. 31,5)

dish with waves and geometrical motifs

Meleagro's dish

piatto decorato con motivi geometrici e onde (diam. cm. 45,5)
'piatto di Meleagro' decorato con scene della caccia al cinghiale di Calidone (alt. cm. 71)



Il tesoro di Kaiseraugust

Ben identificata è invece la provenienza del tesoro di Kaiseraugust, anche se le circostanze del suo ritrovamento hanno dell’incredibile.

detail of Kaiseraugust's treasure Nel febbraio del 1962 perviene infatti ai responsabili delle autorità archeologiche di Augst (Svizzera) la segnalazione del ritrovamento di alcuni pezzi di argenteria antica all'interno dell'insediamento militare (castrum) di Kaiseraugust.
Gli oggetti erano stati riportati alla luce da una ruspa nel corso dei lavori di scavo per la costruzione di un edificio all'interno dell'antico castrum senza che nessuno si rendesse conto che si trattava di preziosi reperti archeologici d'argento.

 
una parte del tesoro di Kaiseraugust
 
Tutto era rimasto abbandonato sotto la neve per più di un mese prima che gli abitanti del paese, del tutto ignari dell'importanza del ritrovamento, provvedessero a recuperare e a conservare per curiosità alcuni dei pezzi emersi dallo scavo.
Dopo una paziente ricerca nella zona dello scavo, tra la terra di riporto e tra gli abitanti del paese (per alcuni di essi gli oggetti erano delle 'teglie per dolci') sono stati recuperati complessivamente 257 pezzi, di cui 187 tra monete e medaglie, per un totale di quasi 37 kg. di argento.



 
dish decorated with a harbour on the center
 
piatto con tondo centrale raffigurante un porto (diam. cm. 59)
silver Venus with mirror Il ritrovamento è avvenuto a ridosso delle mura dell'antico castrum della citta romana di Augusta Raurica, fondata in età augustea sulle rive del fiume Reno, lungo la frontiera settentrionale dell'Impero Romano.
Dopo l'iniziale periodo di prosperità dovuto alla felice posizione geografica, la città, che arrivò ad avere quindicimila abitanti, risentì pesantemente della precarietà della sua posizione di confine ed della pressione delle popolazioni barbariche degli Alemanni, sino ad essere completamente abbandonata verso la fine del III secolo d.c.
Per proteggere il confine renano contro le nuove minacce l'imperatore Diocleziano pose a guardia di questa regione la Legio I Martia, con quartier generale nel Castrum Rauracense nei pressi della città vecchia e del ponte che attraversava il fiume Reno.

 
statuetta di Venere che si guarda allo specchio (alt. cm. 11,2)
 
L'interramento del tesoro è stato datato, in base allo studio delle monete in esso contenute, verso il 350 d.C., in un periodo caratterizzato dalle lotte per la conquista dell'eredità tra i tre figli dell'imperatore Costantino e l'usurpatore Magnezio.
Molti dei pezzi che compongono il tesoro sono graffiti con i nomi dei proprietari (Marcelliano e P. Romulo) o con la firma dell'artigiano che li ha prodotti e la sua città di origine, Euticius di Naissus (nota 2) e Pausylypos di Tessalonica (nota 3).

 
dish with a star on the center
 
piatto con una stella nella decorazione centrale (diam. cm. 42,8)

La parte principale del tesoro è costituita da vasellame da tavola di varia forma, cucchiai (sia con il manico lungo e sia con manico corto ritorto ad occhiello), catini lisci o bacellati, candelabri, piatti riccamente decorati, una piccola statuetta di Venere e numerose monete rinvenute avvolte in rotoli.

dish engraved with a fishr

tray with Arianna, Dioniso and a satyr

small dish engraved with a fish

piatto decorato con un pesce (lungh. cm. 25,8)


 
vassoio con inserto centrale rappresentante Arianna tra Dioniso e un satiro (lungh. cm. 41,5)
piccolo piatto con inciso il disegno di un pesce

 

note

(1) il termine latino 'situla' indica convenzionalmente un vaso di forma troncoconica o ovoide. La sua funzione specifica era quella di attingere e contenere liquidi. Le raffigurazioni di alcuni vasi etruschi e della ceramica ne chiariscono l'utilizzo come secchio per attingere l'acqua dai pozzi, come contenitore di acqua lustrale in ambito religioso, vaso per libagioni o per raccogliere il sangue delle vittime durante i sacrifici o i riti bacchici.
Tipiche del II e III secolo d.C. sono le situle in argento dalla profonda coppa emisferica che riproducono il tipo in bronzo di fabbricazione gallica o germano-occidentale.
(2) Nis, in Yugoslavia (ora Serbia-Montenegro)
(3) Tessalonica, in Macedonia (Grecia)

Giorgio Busetto - 2005 -
www.silvercollection.it - www.silvercollection.eu